La luce, in grado di oltrepassare i confini in uno spazio infinito, diventa la fonte usata per creare giochi percettivi fatti di colori e riflessi, che, come un faro, guida verso una nuova comunicazione onirica e libera dal rumore della contemporaneità, in cui l'arte trasmette energia senza più muri.
Percorsi Luminosi è un ciclo espositivo di opere create da Maria Savino presso il Complesso del Vittoriano nell'Ala Brasini, dal 22 Settembre al 14 Ottobre 2016, in cui ci si immerge in un' atmosfera suggestiva ed elegante data dalle 23 installazioni tridimensionali monocrome che come apparizioni luminose si proiettano nelle pareti della Sala.
La mostra allestita dalla stessa Maria Savino, dimostra a pieno la sua coerenza e sensibilità nell'esposizione delle sue opere, essendo in fondo il medesimo artista il miglior curatore delle stesse: segue cronologicamente il suo percorso creativo che si apre con la prima sezione di lavori in lastre d'acciaio, in cui inserisce forme e fili colorati che creano dei giochi di riflessi nel supporto specchiante.
Maria Savino, fin dagli anni Novanta inizia a lavorare da autodidatta con materiali di scarto, ispirata dai problemi ambientali e le tematiche della società consumista, compie le sue prime sperimentazioni artistiche col fine di denunciare queste problematiche e liberare una spiritualità autentica, in un percorso che poi chiamerà madre/natura. In seguito compirà nuove ricerche mostrandosi sempre più poliedrica e ricca di stimoli, entrerà a far parte del gruppo del Rigorismo di Flavio Lattuada a Milano.
Da qui, come l'artista afferma, si apre una fase influenzata da questo gruppo, che estremizza con più rigidità la “poetica spazialista” di Fontana: supera il limite bidimensionale e crea delle opere che conquistano interamente lo spazio.
La seconda parte della mostra continua nella sala semi circolare, ospita l'evoluzione della ricerca artistica con le installazioni luminose monocrome, alcune create appositamente dall'artista per questa esposizione.
Al centro fa da cardine l'opera "Torre di Babele. Ruota della preghiera" ispirata a quella Tibetana, che al suo interno contiene un foglio con un mantra di preghiera. In questa installazione l'artista costruisce il cilindro a forma di torre, fatto di un muro di mattoni d'argilla rossi, che girando vuole abbatte le barriere e le differenze, e al centro, al posto del mantra, crea un varco, che si apre in un fascio di luci come un arcobaleno di colori senza più i limiti comunicativi.
Le opere poste sulla parete sono dei panelli monocromi smaltati in diversi colori, realizzati con materiali semplici, fatti di fili che si intrecciano come una danza energica, provenienti dal centro di sfere luminose in plexiglass o lampade led. Come satelliti o pianeti dal quale fuoriescono queste ramificazioni create dall'artista, sembrano la fonte della loro energia che si espande nello spazio. Le sfere sono di vari colore, oppure rispettano quello del pannello di sfondo, come nell’ opera "Filo Conduttore 6" di un giallo solare o "Filo conduttore 8" che invece ha due sfere di diversa luce colorata a intermittenza su sfondo bianco. Questi mondi appaiono come realtà distinte, ognuno con una propria vita e si relazionano tra loro, sfidando le barriere della comunicazione.
Le opere invece sotto il nome di Frammenti, contengono all'interno delle sfere trasparenti dei pezzi di carta tagliuzzata. L'artista, infatti, ha voluto prendere delle Carte geografiche o le pagine del Topolino, e le ha passate nel taglia carta, affrontando anche qui il tema della comunicazione: dove nella società contemporanea è diventato un affollarsi di parole e rumori, perdendo il vero significato di condivisione, che invece l'artista cerca con le sue sfere di far rivivere le parole spezzate. Ad esempio in "Frammenti di verità" usa i pezzi di un Quotidiano e li pone in due sfere su sfondo nero, mentre in "Frammenti- introspezione materna" spezzetta una radiografia. Queste opere possono fungere da entità in una stanza d'interno o anche essere libere in altri spazi, essendo autonome nello spazio, esse vanno al di là di un oggetto.
Foto Credit:
Foto Copertina/1: Maria Savino Filo conduttore 6 2016 Tecnica mista su tela, 100×150 cm
Foto 2: Maria Savino Ruota della preghiera – Torre di Babele 2012 Ceramica, cm 63 diametro 26
Foto 3: Maria Savino Frammenti di verità 2016 Quotidiano in sfera su tela,100×150 cm
Info:
Maria Savino. Percorsi Luminosi
Complesso del Vittoriano – Ala Brasini
Via di San Pietro in Carcere, Roma
Dal 22 Settembre al 14 Ottobre
Dal Lunedì al Giovedì ore 9.30- 19.30
Venerdì e Sabato ore 9.30- 22
Domenica 9.30-20.30
Ingresso Gratuito
In collaborazione con: Studio Lattuada, Milano
Sponsor tecnico: C.M.D Paderno d'Adda