Quando più progetti si fondono in un unico scopo, l’arte ha la funzione d’espandersi in tutto il modo con un messaggio alto che accomuna tutte le culture, quello della pace e della condivisione, valori spirituali senza tempo. L’Ara Pacis di Augusto è il luogo perfetto e eterno per ospitare un istallazione contemporanea che comunica all’oggi la speranza.
Mare Internum/Table of Silence è un duo di opere frutto di due progetti che compongono un installazione inedita, oggi visitabile al Museo dell’Ara Pacis dal 24 Novembre 2016 al 22 Gennaio 2017.
The Table of Silence è un’opera di Rossella Vasta composta di 100 piatti di ceramica bianca decorata a mano dall’artista siciliana, si mostrano come dei veri manufatti artigianali che celebrano il rito più sacro dell’uomo di ogni cultura ed epoca: quello della convivialità della Tavola, intesa qui come luogo di ritrovo neutrale per accogliere e conciliare i diversi paesi, ma che fin dall’epoca dei Greci con la tradizione del Simposio ha accompagnato l’uomo.
La seconda opera è una Barca che poggia su della sabbia, costruita dai maestri d’ascia lampedusani sotto il progetto di Francesco Tuccio e Giuseppe Balestrieri, frutto della raccolta di legni provenienti dalle imbarcazioni naufragate a Lampedusa. Come un Arca, racchiude in ogni suo pezzo "riutilizzato" le tragiche storie di migrati, che tentano nel loro viaggio di speranza, di approdare in terre sicure affrontando il mare e ogni avversità, e ci invita a riflettere sulla situazione del nostro mare e su quanto è importante accogliere e salvare le loro vite.
A percorrere i Piatti in ceramica sparsi nella Barca e sulla sabbia, è un video che proietta immagini del mare siciliano e dei superstiti durante le imbarcazioni.
The Table of Silence è un’installazione itinerante che ha come missione quella di promuovere la pace nel mondo, a oggi è stata ospitata negli Stati Uniti, in Giappone e ad Assisi, prima di venire a Roma proprio nel cuore dell’Ara Pacis simbolo antico di un’era di pace imperiale. A New York i diversi piatti furono utilizzati come elemento coreografico per una danza commemorativa dell’11 Settembre, che avviene ogni anno svolta al Lincoln Center, organizzata dalla celebre coreografa Jacqulyn Buglisi. Questa performance per la pace intitolata Table of Silence Project 9/11 si svolge come un rituale dal forte impatto visivo, è realizzata da 100 ballerini provenienti da tutto il mondo, che recano nelle tasche posteriori delle loro tuniche bianche un piatto dell’opera della Vasta. Il progetto artistico della Tavola sorto nel 2006, quindi è molto ampio e si appoggia a diversi contesti per sostenere la salvaguardia dei diritti umani nel mondo, in cui i due valori fondamentali a cui si appella sono l’ospitalità e il dialogo, ovvero l’ascolto dell’altro tramite il silenzio. Grazie alla semplicità dei piatti di colore bianco, un colore che non predomina sull’altro, l’installazione può comunicare questo messaggio sia in Occidente che in Oriente, infatti ogni piatto è decorato con un ideogramma che ripetuto compone un mantra, si carica di spiritualità.
La Barca di Francesco Tuccio invece apre un tema molto sentito, quello del Mediterraneo, culla d’infinite civiltà e tuttora continua ad essere approdo di più culture. Oggi però la situazione è tragica: giovani anziani, bambini, famiglie intere lasciano il loro paese affrontando un viaggio periglioso, in condizioni disumane e con il rischio di non arrivare mai e non sapere dove salpare. Di solito s’intraprende tutto questo per lasciare una condizione ancora più atroce, i più coraggiosi o disperati partono in cerca di speranza, mettendo a repentaglio le loro vite e quelle dei loro figli pur di trovare una terra promessa. Il lavoro delle Guardie Costiere di Lampedusa è fondamentale: non solo nel testimoniare gli accaduti, ma per l’opera di salvataggio continuo che compiono, quest’anno sono stati salvati 767.000 persone dal mare. La Barca è il simbolo di questa ferita e allo stesso tempo vuole darci speranza, e far diventare parte integrante della nostra cultura l’apertura verso il prossimo, in cui l’immigrazione può essere una ricchezza e una condivisione.
Ancora una volta l’arte contemporanea si pone al servizio di un messaggio grande e alto, ci parla della nostra epoca, non limitandosi solo a mero intrattenimento, ma dimostra ancora quanto può fare cultura insegnando e divulgando dei valori spirituali che non vanno persi o estinti, ma devono diventare un pilastro e un simbolo del mondo moderno.
Foto 2: Installation/dance performance by Jacqulyn Buglisi (coreographer) Photo (C) Terri Gold
Info:
Mare Internum/Table of Silence
Museo dell’Ara Pacis, Sala Mosaico Paladino, via di Ripetta, 190
Dal 24 novembre 2016 al 22 gennaio 2017
Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 19.30
A cura di: Roberta Semeraro
Promossa da: Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Unites States Embassy to Italy, Comune di Lampedusa e Linosa
Organizzazione Associazione Culturale RO.SA.M. con la collaborazione di UCID (sezione di Roma) e Mentoring USA Italia onlus
Pogetto tecnico dell'installazione è dell'architetto Mauro Zucchetti
Servizi museali: Zètema Progetto Cultura
In collaborazione con: MasterCard Priceless Rome
Media Partner: Il Messaggero