In un viaggio dall’antichità fino ad oggi sono molti i mutamenti urbanistici che si possono documentare prendendo una porzione importante della Città eterna, si può ammirare un percorso storico incredibile: dagli horti imperiali ai palazzi rinascimentali, dai vicoli oscuri del Borgo fino alla costruzione di via della Conciliazione. La Spina che si creava da Castel Sant’Angelo alla Basilica di San Pietro è frutto del mutamento nel tempo di costruzioni e demolizioni che di volta in volta reimpostavano la visione di uno dei luoghi più significativi della cristianità.
Attraverso la mostra “La Spina. Dall’agro Vaticano a via della Conciliazione”, i Musei Capitolini ci fanno rivivere dei luoghi oggi ormai inesistenti, dal 22 Luglio al 20 Novembre 2016, proprio nell’anno del Giubileo viene esposto un percorso storico inedito, su uno dei luoghi più importanti per i pellegrini di tutti i tempi, quello che conduce alla Basilica di San Pietro. L’esposizione è frutto di una raccolta erudita e dettagliata che documenta le diverse fasi storiche e urbanistiche della cosiddetta Spina, con carte storiche, reperti archeologici, affreschi recuperati, dipinti, fotografie, stampe e plastici alcuni mai esposti prima.
Le tre sezioni in cui si suddivide il percorso espositivo partono a ritroso nel tempo.
Prima della Spina è il punto di partenza, e documenta questo territorio fuori le mura precedentemente povero e colpito dai straripamenti del Tevere, che fu in seguito bonificato in età imperiale per la costruzione di ville suburbane appartenenti a Agrippina e Domizia.
Questo luogo fu ricco di giardini e arredi scultorei, alcuni di questi recuperati nella mostra, come un elegante capitello decorato con dei delfini oppure un sarcofago proveniente dai diversi monumenti funerari tra la zona Triumphalis e la via Cornelia. Di notevole importanza era il santuario della dea frigia Cibele chiamato Vaticanum, da cui deriva il termine Vaticano oggi collegato a San Pietro.
Proseguendo il percorso nella seconda sala si possono ammirare: le cartografie storiche, i dipinti e gli affreschi che testimoniano i mutamenti durante il Medioevo.
Quando intorno alla Basilica furono innalzati monasteri e chiese che trasformarono il precedente aspetto pagano in un'oasi sacra, il territorio fu chiamato “burgs” (borgo) dai pellegrini germanici. Durante il pontificato di Leone IV furono erette delle mura per proteggere il Borgo e la Basilica dalle invasioni dei Saraceni, conferendo un pieno aspetto di fortezza medievale detta “Rocca del cielo”, poi rinforzata e ampliata da Nicolò V.
Entrando nella sala successiva, si può vedere la sezione denominata La Spina dei Borghi in cui il Borgo nato come difesa per la Basilica suggerisce una linea sottile come una spina appunto, che emerge tra i diversi edifici, e collegava Castel Sant’Angelo a San Pietro.
Furono eretti eleganti palazzi Rinascimentali che conferirono un nuovo aspetto al Borgo, documentato nella mostra da affreschi presi da questi edifici o da dipinti fiamminghi che mostrano la veduta di San Pietro dell’epoca, oppure da stampe e disegni di notevole pregio. Spiccano alcune sculture antiche provenienti dalla Collezione Cesi, iniziata dal cardinale Paolo Emilio poi andata dispersa, e conservata presso la proprietà Cesi a Borgo Vecchio. Tra queste statue colpisce la bellezza di una Venere inginocchiata in procinto di un bagno.
Uno dei primi veri mutamenti urbanistici, fu la costruzione di Via Alessandrina durante il Giubileo del 1500, con papa Alessandro VI Borgia, che con la fila nuove di case a nord fu successivamente denominato Borgo Nuovo. Va ricordato in oltre il colonnato scenografico fatto da Bernini che unificava la Spina alla Basilica. Il plastico al centro della sala del museo è un modellino interessante in gesso che mostra La Spina dei Borghi realizzato dagli architetti Piacentini e Spaccarelli prima del loro intervento definitivo del 1936.
L’ultima sezione Cavare la Spina a San Pietro, si concentra nei secoli successivi e sui nuovi progetti per l’accesso a San Pietro come quelli di Carlo Fontana e di Cosimo Morelli, che prevedevano la demolizione della Spina, in un epoca in cui ormai la ricca borghesia che vi abitava si era trasferita a Campo Marzio, e il Borgo era un quartiere abitato da gente semplice, ricco di botteghe e osterie.
Con Roma Capitale si fecero nuovi mutamenti, e nel 1911 fu edificato Ponte Vittorio Emanuele II, nella mostra viene documentato da diversi dipinti che inquadrano la veduta panoramica dal Tevere, ma anche foto e stereoscopie a memoria di questo passaggio.
Fino ad arrivare al mutamento finale, quello approvato da Mussolini e il Papa Pio XI in una conciliazione tra Governo Italiano e Santa Sede con la costruzione della così detta Via della Conciliazione, che di contro portò alla distruzione dei due Borghi nel 1937.
Al termine della mostra tra le varie cartografie, un video di Alberto Sordi ci racconta quando da bambino ebbe la sua prima visione di San Pietro: passeggiando col nonno per i vicoli antichi e popolari del Borgo, come una magia inaspettata la Basilica gli apparve davanti e poté ammirare tutta la sua imponenza aulica, quando ancora il quotidiano comunicava con il monumentale nella Roma dei tempi.
Foto copertina: Gaspar van Wittel (1653-1736) Veduta di Tor di Nona Tempera su pergamena 1682-1688 Roma, Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina (inv. PC 74)
Foto 1: Ciro Santi (attivo nella seconda metà del XVIII secolo) Alzato del progetto di Cosimo Morelli per la sistemazione di Piazza San Pietro Post 1776 Acquaforte Roma, Museo di Roma, Gabinetto delle Stampe (inv. MR 10302)
Foto 2: Michel Wolgemut (1434-1519), Wialhelm Pleydenwurff (1460-1494) Pianta di Roma a volo d’uccello 1493 Xilografia acquerellata Roma, Museo di Roma (inv. MR 16921)
Foto 3: Afrodite accovacciata I secolo a.C. Marmo greco a grana grossa Già nella collezione Cesi in Borgo Roma, Museo Nazionale Romano, Palazzo Altemps (inv. 8565)
Foto 4: Umberto Sciamanna (1891-1963) Scorcio di Borgo Vecchio inquadrato da piazza Scossacavalli, sulla destra parte di Palazzo dei Convertendi, sul fondo il colonnato e la basilica di San Pietro. 1930 Da negativo su lastra in vetro Roma, Museo di Roma (inv. XC 6208)
Info:
La Spina. Dall’agro Vaticano a via della Conciliazione
Musei Capitolini
Dal 22 luglio al 20 novembre 2016
Tutti i giorni 9.30-19.30
La biglietteria chiude un'ora prima
Mostra a cura di: Laura Petacco, Claudio Parisi Presicce
Promosso da: Roma Capitale- Assessorato alla Crescita culturale- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Con l’organizzazione di: Zètema Progetto Cultura
Media Partner: Il Messaggero
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