LA COLLEZIONE GELMAN: ARTE MESSICANA DEL XX SECOLO @Palazzo Albergati: “quando arte vuol dire saper dipingere il fondo di se stessi e del Mondo”

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Arte

In mostra a Palazzo Albergati di Bologna fino al 26 marzo 2017, La collezione Gelman: Arte Messicana del XX Secolo: non è semplice racchiudere in poche righe la forza e la vivacità intellettuale della rinascita culturale messicana partita dopo la rivoluzione del 1910. Siamo di fronte a donne e uomini che hanno reso le loro opere un messaggio culturale e politico ed i Gelman stessi ne fecero parte come committenti e magnati del cinema. La stessa Frida Kahlo, attraverso i suoi autoritratti iconici, oltre a raccontare la sua vita e le sue passioni, ha conquistato e invaso quelli che lei chiamava i “gringos” con il suo stile indios messicano. Ma è la curatrice Gioia Mori attraverso le parole di Diego Rivera a descrivere alla perfezione l'essenza di Frida e della pittura messicana: “in lei la radice tedesca del padre, analitica e destrutturante, scettica e allucinata, si allea con la fabulazione india della madre: la visione del particolare diventa dettagliata e amplificata e dipinge contemporaneamente il tempo interiore, il tempo esteriore, el fondo de si misma y del mundo”

 

Jacques e Natasha Gelman si conosco e innamorano a Città del Messico nei primi anni quaranta. Sono due persone molto affascinanti di origini est europee, che devono la loro fortuna al lavoro di lui come grande produttore di film comici messicani. Quando si sposano nel 1941, iniziano ad acquistare e commissionare dipinti, disegni e fotografie ai più noti e famosi artisti di Città del Messico, tra cui Frida Kahlo, Diego Rivera, RufinoTamayo, María Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Ángel Zárraga. Gran parte della loro collezione, che comprende pittori europei del XX secolo, si trova ora al Metropolitan Museum of Art di New York, mentre il nucleo di opere messicane è rimasto nel loro paese di origine ed è ora visibile a Bologna.

In mostra la regina indiscussa è Frida Kahlo, della quale possiamo ammirare alcune delle principali opere e molte fotografie che la ritraggono in svariate occasioni della sua vita.

Frida ha avuto talmente tanta risonanza negli ultimi anni che attraversare le sale piene di sue immagini è un po' come fare visita ad un'amica. E' un'icona di femminilità, di bravura pittorica, ma soprattutto di libertà di espressione in tutte le sue forme. La sua forza intrisa di fragilità incanta e allo stesso tempo ne fa una sorta di Dea Atzeca. Tutto questo si riflette nei suoi quadri che hanno una pittura materica, intensa e vivace come la sua terra, ma che trasudano una grande malinconia di fondo.

 

Non siamo di fronte ad una mostra antologica che sviscera la carriera di Frida nei minimi dettagli, ma possiamo approfondire la molteplicità linguistica dell'arte messicana. Soprattutto abbiamo la rara opportunità di scoprire altri artisti a lei contemporanei e perlopiù sconosciuti (basti pensare che sulla metà di loro non esiste una pagina Wikipedia in italiano) e farci un'idea dei protagonisti di quella che è stata definita la “Rinascita Messicana” (1920-1960).

In particolare, ci sono tre opere che fanno quasi timidamente capolino, e l'autrice si chiama María Cenobia Izquierdo Gutierrez (1902-1955).  María ha una vita quasi parallela a quella di Frida, ma la precorre, tanto da essere la prima pittrice messicana ad esporre all'estero e a Città del Messico. Donna forte e risoluta, abbandona marito e tre figli per dedicarsi alla carriera artistica, ma purtroppo anche lei viene stroncata molto giovane da una malattia cerebrovascolare.
I suoi lavori hanno un carattere profondo di pittura popolare e di denuncia, colorata, vivace e intensa: in lei troviamo il carattere duplice che caratterizza tutto l'immaginario sudamericano ed il senso della mostra, e che nasce da due tradizioni estetiche contrapposte, dalle "imposizioni dei conquistatori e dalle lotte dei conquistati", per far vivere un'arte meticcia che fa esplodere le emozioni.

Foto Credit:
Foto copertine/1: Florence Arquin Frida Kahlo a Coyoacán, primi anni quaranta Stampa alla gelatina d’argento, 53×42 cm Courtesy of Throckmorton Fine Art Inc., New York, USA Florence Arquin by SIAE 2016 Foto di Gerardo Suter
Foto 2: Maria Izquierdo Scena circense con gitana, 1940 Gouache su carta, 41X56 cm The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation, Cuernavaca Maria Izquierdo by SIAE 2016

info:
La Collezione Gelman: Arte Messicana del XX secolo. Frida Kahlo, Diego Rivera, RufinoTamayo, María Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Ángel Zárraga
Palazzo Albergati, Bologna
dal 19 novembre 2016 al 26 marzo 2017
Curata da Gioia Mori, la mostra è patrocinata dal Comune di Bologna, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia Group. Sponsor dell’iniziativa l’INBA (Instituto Nacional de Bellas Artes). Alla realizzazione della mostra hanno collaborato MondoMostre e Skira.
Special partner Ricola, sponsor tecnico della mostra Trenitalia e La Rosa. Hospitality Partner Grand Hotel Majestic “Già Baglioni” e Monrif Hotels.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.

Per volontà dei prestatori e degli organizzatori, una parte del ricavato della mostra andrà a favore dei terremotati

INFOLINE E PREVENDITA
T 051 030141( attiva dal lunedi al venerdi dalle 10.00 alle 17.00 )

#mexicofrida
ORARI DELLA MOSTRA
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Aperture straordinarie e Biglietti

 

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF