Un modo intelligente ed encomiabile celebrare la 25ª Festa Nazionale della Repubblica di Croazia (anniversario della dichiarazione d’indipendenza del 1991) mediante “Il ritorno alla figurazione” – una mostra dal 20 giugno al 5 luglio 2016 presso l’Ex Fornace (Alzaia Naviglio Pavese 16, Milano) – di artisti croati contemporanei la cui vivace inventiva costituisce stimolo a visitare una terra connotata dalla forza di reagire con coraggio agli eventi negativi ricostruendo con alacre laboriosità un territorio ricco di tradizioni, cultura e testimonianze di un rapporto proficuo e continuo con la nostra Penisola.
L’incentivo a visitare qualsiasi zona, completamente nuova o che comunque si conosca poco o molto, viene dal piacere di trovare o ritrovare non solo aspetti urbanistici o ambientali di particolare rilevanza uniti a un’offerta enogastronomica di qualità – fatto che aumenta il gusto della vita e permette di approfondire attraverso la gastronomia la storia di un popolo o di una zona come è possibile fare per la città di Zara (Zadar), cuore della costa dalmata dalla millenaria storia che l’ha vista legata anche a Venezia – ma anche uno spirito di iniziativa e un’operosità che si comunicano come soddisfazione del fare.
Un piacere, quindi, visitare gratuitamente la mostra Il ritorno alla figurazione – realizzata grazie alla collaborazione tra il Consolato Generale della Repubblica di Croazia a Milano e la Zen Contemporary Art Gallery di Zagabria e con il patrocinio del Comune di Milano – che presenta le opere di quattro giovani artisti croati (tre pittori e uno scultore), noti in patria e all’estero e presenti in musei e collezioni private, i quali esprimono attraverso le loro opere le personali riflessioni sull’arte contemporanea.
Eccoli:
Pauline Jazvic (Zagabria 1973), artista dallo stile particolare che accosta pittura a tecnica del disegno su tessuto, vive e lavora a Zagabria dove ha approfondito i suoi studi sul ‘disegno tessile’ e sulla pittura e ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni che le sono valse riconoscimenti e premi. Particolarmente affascinante nella sua apparente e curatissima semplicità Red Sofa (2016) in cui alla precisione del bimbo e del sofà in primo piano fa da contraltare uno sfondo che sembra uscire da un’antica memoria.
Martina Grlic (Zagabria 1982) vive e opera a Zagabria dopo avervi studiato pittura. Partecipa a numerose mostre in Croazia e all’estero e tra l’altro è premiata per una sua opera di particolare bellezza e incisività per i rimandi alla pittura tradizionale. Rappresenta in modo realistico il passato come in Jadran #2 e Jadran #3 criticando le problematiche dell’attuale società: un affascinante approfondimento sulla quotidianità del passato.
Più giovane Stjepan Šandrk (Osijek 1984) che ha studiato pittura a Zagabria dove vive e lavora. Meritatamente ha ricevuto riconoscimenti e premi rivelando una sensibilità molto raffinata nel rappresentare tematiche attuali come il rapporto tra l’artista e le istituzioni e personaggi famosi rappresentati in opere di notevole icasticità come Spectacle trittico 1 (dimensione dei pezzi 50×70, 50×70, 50×70 cm).
Elegantemente sensuali e metaforiche La Venere e La Venere di Botticelli, entrambe in pietra di Velebit, tematiche care a Petar Hranuelli (Postira/Isola di BracÂÂÂÂ 1975), l’unico scultore in mostra. Lavora il marmo o la pietra di Brac (Brazza), utilizzata dall’antichità per costruzioni importanti come il Palazzo di Diocleziano a Spalato, e produce opere che vanno dalla tradizione al cubismo.
Un’occasione ghiotta per curiosare nell’animo e nella cultura dell’odierna Croazia!