Nel duecentesimo anniversario dalla pubblicazione del primo libro di Goethe “Viaggio in Italia”, nella appena conclusa celebrazione dei cento anni di Gregory Peck che lo vide protagonista di Vacanze Romane con un omaggio alla città, FOTOGRAFIA-Festival Internazionale di Roma, fino all’8 Gennaio, dedica alla città eterna il tema portante con “Roma, il Mondo”; la stratificazione storica e culturale, centro di incontri di persone e personaggi, indiscussa protagonista storica a volte invadente.
Il direttore artistico Marco Delogu ci racconta “della sua volontà di riportare l’attenzione verso la città che oggi più che mai è il simbolo della situazione socio-culturale italiana, e scoprire come dalla lettura di questa complessa città, si possa tradurre il mondo che ci circonda". Il Festival si divide nella grande mostra collettiva che raccoglie tutti i lavori delle passate edizioni della Rome Commision, Josef Koudelka, Olivo Barbieri, Anders Petersen, Martin Parr, Graciela Iturbide, Gabriele Basilico, Guy Tillim, Tod Papageorge, Alec Soth, Paolo Ventura, Tim Davis, Paolo Pellegrin, Hans Christian Schink e lo stesso Marco Delogu.
A questi si aggiungono i lavori della quattordicesima edizione del progetto, quest'anno affidato al sudafricano Roger Ballen, al canadese Jon Rafman, all'inglese Simon Roberts e allo statunitense Leo Rubinfien, che dal 6 dicembre espone il progetto "Wounded cities".
Tra tutti colpisce il lavoro di Simon Roberts, “New Vedute-Alternative Postcards from Rome” in collaborazione con il British Council: alle immagini simbolo di Roma il fotografo sovrappone degli snapshots da lui stesso scattati in una moderna realizzazione di cartolina d’epoca. È questa la stratificazione, la sovrapposizione di storia antica, presente e probabilmente futura che vede la città di Roma protagonista, ora con i suoi trascorsi storici, ora con i moderni scrittori che anche in veste di turisti ne stanno delineando il racconto.
Questa sovrapposizione di tempo e immagini la ritroviamo nel lavoro passato di Olivo Barbieri, fotografie aeree della città riprese con un obiettivo decentrabile. La tecnica di Barbieri crea un suggestivo effetto “plastico”, come se le città si trasformassero in piccoli mondi in miniatura.
Il rapporto di Ballen, fotografo newyorkese trapianto a Johannesburg, affascinato dalla vita nelle periferie della città sudafricana tra baracche di lamiera, anche per il suo lavoro su Roma ha scelto la visione della città da una baracca da lui costruita che diventa il suo obbiettivo da cui filtrare le immagini.
In questo viaggio irreale ed onirico si riaggancia al passato italiano, quello del neorealismo e alla storia di Pier Paolo Pasolini, trovato morto proprio accanto a una serie di baracche all'Idroscalo di Ostia al quale è dedicata una toccante e struggente sezione nello #Studio2 al secondo piano, che racconta un lungo reportage fotografico dalla collezione privata di Giuseppe Gallera, del poeta nel momento drammatico del suo ritrovamento.
Tra le opere, c’è anche un reportage di Daniele Molajoli e Flavio Scollo sulle zone colpite dal sisma nello scorso agosto; “Distruzione/Ricostruzione”, questo il nome del progetto, racconta con collage, ritratti e paesaggi la sofferenza e la distruzione dei territori colpiti. Il lavoro permetterà una raccolta fondi per il restauro dei beni storico-artistici danneggiati, offrirà una borsa di studio a Londra per uno o più studenti dei territori colpiti dal sisma e permetterà di organizzare corsi di fotografia nelle scuole delle zone colpite.
Ampio spazio è dedicato all’impegno del Festival nella promozione di giovani talenti e nuovi linguaggi fotografici con i numerosi premi e call: Open Call for Artists, Premio Graziadei per FOTOGRAFIA, e Premio IILA.
Al Premio Graziadei è dedicata la sala #Studio1 al secondo piano; giunto quest’anno alla quinta edizione, offre una possibilità concreta ai fotografi italiani under 35 anni assegnando una borsa per realizzare un nuovo lavoro e presentarlo nelle sale del museo Macro. Il Premio Graziadei 2016 è stato assegnato ad Alessandro Calabrese (classe 1983) che ha presentato il progetto A failed entertainment, ispirandosi al romanzo Infinte Jest di David Foster Wallace; indaga il rapporto fra autorialità e il dilagare di immagini disponibile in rete.
I suoi lavori sono esposti insieme al duo vincitore della scora edizione, The Cool Couple, con Chapter 2: Cool people pay happily; un divertente ed intelligente installazione con lo spettatore invitato a raccogliere una serie di stampati in A4 che riproducono la loro immagine fotografica Cossack Boots, alla quale manca un tassello che verrà “venduto” divenendo clienti plus collegandosi al loro sito e permetterà di avere a casa non solo l’opera completa ma anche un certificato di autenticità. Un geniale ed ironico gioco per porre l’attenzione sulla diffusione “gratuita” di alcuni servizi che si scontra con la realtà in cui solo i clienti Premium possono realmente usufruire di un servizio completo.
Infine il festival si avvale di solide collaborazioni internazionali con esposizioni collaterali quali All’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, in mostra “Willi Moegle – Otto Steinert” (7 ottobre – 2 dicembre 2016), curata dalla storica della fotografia Ute Eskildsen e L’American Academy in Rome presenta la mostra “A View of One’s Own: Tre fotografe a Roma" (13 ottobre – 27 novembre 2016), a cura di Lindsay Harris, Peter Benson Miller e Angela Piga.
Un programma quanto mai ricco e variegato, di quella che è considerata la più “libera delle arti”; anche se il filo conduttore di un’esposizione così ampia potrebbe risultare ripetitivo, non si cade mai in banalità. Gli spazi ben distribuiti lasciano ampio respiro agli artisti in mostra, e il viaggio che andiamo ad intraprendere ci porta nelle viscere della città, nei suoi racconti umani e architettonici in una sovrapposizione emozionale di immagini e ci fa sorridere la visione ipotetica, e speriamo irrealistica, di un futuro Colosseo ristrutturato come uno spazio benessere su cui spicca una piscina da cui godere di una magnifica vista.
Foto credit:
Foto copertina: Guy Tillim – Roma, città di mezzo – 2009
Foto 1: Alfred Seiland – Imperium Romanum
Foto 2: Simon Roberts – New Vedute – Alternative Postcards from Rome
Foto 3: Jerry Bauer – Pasolini a Ostia
Foto 4: Anders Petersen – Rome-2012
Info:
FOTOGRAFIA. Festival Internazionale di Roma – XV edizione “Roma, il mondo”
MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma
Via Nizza, 138 – 00198 Roma
Promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Organizzato da Zètema Progetto Cultura
Direzione artistica di Marco Delogu e co-curatore Alessandro Dandini de Sylva
Sala Bianca, Studio #1 e #2, Foyer
21 ottobre 2016 – 8 gennaio 2017
Da martedì a domenica ore 10.30-19.30
Chiuso il lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima.
Biglietteria
Per i residenti
€ 10,00 intero
€ 8,00 ridotto
Per i non residenti
€ 11,00 intero
€ 9,00 ridotto
Info mostra
Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)