FORGOTTEN… (THE EXIBITION) @MACRO Testaccio: la street art approda nel centro della capitale

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Il MACRO- Museo d’Arte contemporanea di Roma ospita dal 14 Aprile, fino al 15 Maggio (prorogata al 21 Maggio), la mostra  Forgotten… (THE EXIBITION),  a conclusione del progetto urbano Forgotten che ha visto nell’ultimo anno la riqualificazione e rivalutazione di edifici urbani romani dismessi, dal grande valore simbolico.

Nell’ultimo anno una serie di edifici, piccoli stazioni, cinema chiusi, ex- fabbriche, mercati rionali e aree dismesse sono state al centro di un progetto di riqualificazione per porre di nuovo al centro della vita dei cittadini luoghi che in passato sono stati ed hanno avuto un grande valore simbolico.

Per fare questo sono stati chiamati i maggiori e giovani esponenti dell’arte urbana portoghese, non a caso sarebbe da dire, per portare nella capitale la linea artistica che già da tempo rincorre la capitale lusitana di aver fatto arrivare la street art dalle perfierie dismesse al centro città.

L’arte portoghese di strada ha una grande e lunga storia interessante da esportare e nel progetto romano si è fatto questo: la street art come concetto ha quello di valorizzare costruzione e arredi urbani esteticamente non più friubili, ma questo non deve essere relegato solo alle periferie dismesse dove molto spesso queste forme d’arte sono per questi luoghi l’unico spazio creativo a loro destinato. Anche costruzioni centrali, soprattutto in una grande centro urbano come Roma dove comunque tutto è antico e spesso “ vecchio” , sono presenti moltissimi edifici abbandonati che conservano il fascino di luoghi dal grande impatto emotivo per i residenti e le abitudini dei suoi abitanti. Nel termine più puro della definizione street art c’è la valorizzazione dell’arredo urbano laddove si senta la necessità di far raccontare una nuova storia all’edificio stesso. In un momento particolarmente caldo sulla destinazione ed usufrutto della street art si colloca questa esposizione a racconto di quello che da sempre è stato il sognificato più poetico di quello che a tutti gli effetti si può definire una corrente artistica, dare un nuovo messaggio nella maniera più semplice e diretta possibile.

Questi interventi sono raccontanti in mostra dalle fotografie di Paolo Darra in un vero e proprio viaggio tra il prima e dopo.

Troviamo nell’ex-fabbrica SIAR a Piazzale della Marina, a due passi da Piazza del Popolo, Diogo Machado in arte ADD FUEL e la sua creazione «This Connection» in una tecnica mista di stencil e spray in un gioco di immagini che riproducono i famosi azulejo della sua terra con sporcature delle più antiche pavimentazioni romane.

Poi è stata la volta, a novembre, della Ex Fabbrica Mira Lanza con Frederico Draw e il suo tributo a Pasolini in un legame con il grande artista nell’anniversario dei quaranta anni dalla sua morte.

A gennaio invece Bordalo II, nella Stazione di San Pietro, simbolo di un legame ferroviario tra la città e lo stato pontificio, costruendo una testa di agnello usando biciclette rotte, pezzi di auto, pneumatici, in un progetto completo che vede l’uso di materiali da riciclo nell’incontro tra l’arte urbana e la simbologia cristiana (l’agnello di Dio).

I cinema in disuso del centro – Sala Troisi, Metropolitan e Pasquino –  sono stati affidati a Miguel Januário conosciuto come ±MAISMENOS±. Gli ingressi sono stati tappezzati da messaggi, sigilli e parole scritte su strisce nere, con spray e stencil, messe a disposizione dall’artista ai passanti e agli abitanti degli edifici, più di tutti simbolo di volontà degli stessi di rinascita di luoghi dal grande valore emotivo.

E a chiudere Daniel Eime e la riqualificazione del Mercato di Via Guido Reni per denunciare come il mercato rionale, una volta grande ed unico centro di aggregazione, soffra a causa della concorrenza delle grandi catene di distribuzione e del progetto nella sua rivalutazione di farlo diventare di nuovo punto di riferimento del quartiere per i fruitori dello stesso ma anche come vetrina per nuove attività artistiche, come già avviene in numerose capitali Europee.

La peculiarità dell’esposizione è il  racconto del progetto e la possibilità per i giovani artisti di esporre le loro opere ed il loro racconto, ma il fatto più interessante consiste nel fatto che la maggior parte di queste installazioni rimarranno in loco a memoria del lavoro che si spera possa essere di esempio per simili progetti futuri.

 

 

Info:

MACRO, MACRO Testaccio

A cura di Alessandra Arpino ideato da Alessandra Arpino e Hugo Dias

Promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio dell'Ambasciata del Portogallo, della Casa dell’Architettura di Roma, e dell’Istituto di Cultura portoghese Camões

Dal 14 aprile al 15 maggio 2016 (prorogata al 21 Maggio)
Da martedì a domenica ore 14.00-20.00

La biglietteria chiude 30 minuti prima

– Intero: € 6,00
– Ridotto: € 5,00
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):
– Intero: € 5,00
– Ridotto: € 4,00

Biglietto cumulativo MACRO Via Nizza + MACRO Testaccio (valido 7 gg. per 1 solo ingresso a sito) 
– Intero: € 13,50
– Ridotto: € 12,50
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): 
– Intero: € 12,50
– Ridotto: € 11,50

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