A 150 anni dalla formulazione delle leggi di Gregor Mendel, il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospiterà fino al 18 giugno 2017 la rassegna internazionale DNA. IL GRANDE LIBRO DELLA VITA DA MENDEL ALLA GENOMICA. La mostra narra l'evoluzione della genetica dalla sua nascita fino alle prospettive future, mettendo a fuoco le trasformazioni sociali e culturali che ha generato nel tempo e le implicazioni etiche ad essa intimamente connesse.
L'esposizione è arricchita da un ampio programma di eventi, come gli Incontri con il DNA, conferenze di approfondimento tenute da eminenti studiosi italiani e internazionali, e Schermi mutanti. Il cinema incontra la genetica, dove le tesi di fondo di celebri film di fantascienza verranno analizzate da illustri genetisti, che ne sveleranno potenzialità e finzione.
Quando nasce la genetica? In che modo il DNA supporta le indagini della polizia scientifica? Gli alimenti che mangiamo sono naturali oppure geneticamente modificati? È possibile clonare l'uomo? A queste e ad altre domande dà voce la mostra DNA. IL GRANDE LIBRO DELLA VITA DA MENDEL ALLA GENOMICA , appena inaugurata a Roma e visitabile fino al 18 giugno. La rassegna si pone in linea con le recenti esposizioni scientifiche realizzate al Palazzo delle Esposizioni (Darwin 1809-2009 e, due anni dopo, Homo sapiens. La grande storia della diversità umana) ed è stata curata da un Comitato scientifico internazionale illustre, che vanta 5 premi Nobel, con competenze diversificate che spaziano dalla genetica all'etica, dall'antropologia alla filosofia della scienza.
Le 7 sezioni in cui si articola la mostra, autonome ma interconnesse tra loro, possono essere idealmente raggruppate in due tematiche principali. Nella prima parte a carattere storico vengono introdotti i protagonisti e ripercorse le principali tappe delle scoperte scientifiche che hanno portato dalla comprensione dei caratteri ereditari fino alla definizione della struttura a doppia elica del DNA, senza trascurare le "derive" razziste dell'eugenetica, dopo l'iniziale tentativo di miglioramento della specie umana.
La seconda parte si incentra sul presente e sul futuro, affrontando tematiche di grande attualità quali clonazione, animali e alimenti geneticamente modificati (OGM), terapie geniche personalizzate e biologia sintetica, fino alla genetica forense e allo studio del DNA delle specie estinte.
La grande sfida che si propone la rassegna è – prendendo in prestito le parole di uno dei curatori, Telmo Pievani (di cui si rimanda al saggio edito nel Catalogo della mostra) – di raccontare l'invisibile, colmando l'ampio gap che separa i grandi interrogativi della scienza dalle esperienze di vita quotidiana. Il taglio espositivo si è pertanto avvalso dell'impiego di linguaggi variegati per piani sensoriali diversificati: alla tradizionale narrazione testuale della pannellistica, alternata alla visione di oltre 90 reperti originali, si affiancano numerose postazioni audiovisive a monitor, allestimenti immersivi suggestivi (come la Sala del codice genetico e il Bosco dei cromosomi, foto 1), exhibit interattivi appositamente ideati (foto 2) e la versione multimediale Mendel 2.0 per tablet e palmari.
La mostra è dunque volutamente didattica, pensata per un pubblico diversificato di adulti e bambini, e completata da un ricco calendario di incontri e conferenze di approfondimento, che stimolano domande e provocazioni, lasciando aperti interrogativi di natura etica e morale.
Più che di una semplice mostra, pertanto, si tratta di un vero e proprio progetto scientifico altamente referenziato e accuratamente studiato. Eppure, a mio parere, l'esposizione rimane fredda, come sospesa nel bianco preponderante dell'allestimento. La narrazione avviene principalmente attraverso i lunghi testi dei numerosi pannelli, che non riescono ad attirare l'attenzione di un visitatore non appassionato, mentre le postazioni interattive e immersive sembrano suscitare una curiosità più ludica che non di approfondimento dei contenuti. Mi domando, pertanto, se questa sia la forma migliore di divulgazione scientifica, il veicolo più efficace per raccontare l'invisibile, perché, seppur lontana dagli eccessi di tecnicismi o banalità, non riesce ad appassionare e incuriosire chi, questa mostra, non l'attendeva da tempo.
Foto Credit:
Foto copertina: struttura a doppia elica del DNA (dal sito www.palazzoesposizioni.it)
Foto 1: bosco dei cromosomi, exhibit interattivo in mostra (dal sito www.palazzoesposizioni.it)
Foto 2: i piselli di Mendel, exhibit interattivo in mostra (dal sito www.palazzoesposizioni.it)
Info:
DNA. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica
10 febbraio – 18 giugno 2017
Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194, Roma
a cura di Bernardino Fantini, Telmo Pievani, Sergio Pimpinelli, Fabrizio Rufo
Comitato scientifico: Garland Allen, Werner Arber, Guido Barbujani, Sydney Brenner, Rodolfo Costa, Ernesto Di Mauro, Denis Duboule, Kent Golic, Thimothy Hunt, Thomas C. Kaufman, Giorgio Manzi, Helga Nowotny, Carlo Alberto Redi, Stefano Rodotà, Michele Stanca, Mariachiara Tallacchini, Giuseppe Testa, Eric F. Wieschaus, Ada E. Yonath
Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì dalle 10:00 alle 20:00;
venerdì e sabato dalle 10:00 alle 22:30; lunedì chiuso
L'ingresso è consentito fino a un'ora prima della chiusura
Biglietti: intero € 10.00, ridotto € 8.00
ragazzi dai 7 ai 18 anni € 4,00, ridotto stampa € 6.00
bambini fino a 6 anni gratuito, scuole € 4.00 (per studente)
gruppi (min 10 max 25 persone) € 8.00 a persona
studenti venerdì e sabato € 4.00 dalle 19.00 a chiusura
primo mercoledì del mese gratuito per gli under 30 (dalle 14.00 a chiusura)
Informazioni e prenotazioni: tel. 06 39967500; www.palazzoesposizioni.it
Catalogo: Silvana Editoriale
Promossa da: Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale
Prodotta e organizzata da: Azienda Speciale Palaexpo
con la collaborazione di: Museo Mendel dell'Università Masaryk di Brno, Monastero agostiniano Vecchia Brno, Polizia di Stato