ARTEFIERA @Bologna fiere Gennaio 2017: tra tradizione e rinnovamento

ARTEFIERA  cambia gestione e inizia il suo complicato rinnovamento. La nuova curatrice Angela Vettese è in carica da meno di un anno e già si possono percepire i primi cambiamenti; la nuova veste grafica che mette al centro la natura, la sua bellezza e la capacità dell'uomo di prenderne spunto e circoscriverla, Main Section e Solo Show, accuratamente selezionati da un comitato eterogeneo e ben assortito, lasciano spazio a due grandi novità, le sezioni Fotografia e Nueva Vista. Il percorso, ancora lungo e interessante, ha già visto nascere le basi per un concreto cambiamento.


Cosa si fa ad un albero maestoso per farlo rinvigorire e sbocciare nuovamente? La potatura è l'unica soluzione. Si potrebbe metaforicamente paragonare così la prima azione evidente di Angela Vettese, nuova curatrice di ARTEFIERA: una diminuzione del numero di gallerie (153 a fronte delle 190 dell'anno passato) che hanno dato vita ad una edizione più ariosa, meno caotica e in cui l'attenzione alla qualità è stata il fulcro della selezione. I galleristi, dal canto loro, sono stati cauti ed hanno proposto molti nomi noti, artisti già storicizzati e poche opere contemporanee.

ARTEFIERA è la prima fiera d'arte nata in Italia, la terza in Europa, e dal 1974 ad oggi ha sempre animato l'ultima settimana di gennaio portando a Bologna galleristi, artisti e collezionisti da tutto il mondo. Negli anni, quella che è nata come una fiera specialistica di settore, è fuoriuscita dai confini dei padiglioni di Kenzo Tange e ha invaso la città, non solo con performance, ma anche con aperture straordinarie di gallerie e luoghi dell'arte.

Sempre più curiosi e non addetti ai lavori visitano la fiera e ciò dimostra quanta voglia ci sia di scoprire e capire cosa succede in un mondo che non è più alla portata di tutti. Non è semplice, ma sempre più interessante, dialogare con l'arte contemporanea, perché è in continuo mutamento, e in occasione di ARTEFIERA si intrecciano tanti mondi differenti: il curioso, lo studente, lo studioso, il critico, il gallerista, l'artista, l'editore, il collezionista… un variegatissimo pubblico affolla i padiglioni ed è comprensibile che si possa perdere in parte la dimensione commerciale.

Sarebbe ipocrita affermare che ARTEFIERA sia riuscita a mantenere il primato di fiera dell'arte in Italia, e soprattutto negli ultimi anni latitano gallerie e collezionisti internazionali, ma è ammirevole come con la nuova gestione si siano ammessi certi limiti e si sia manifestata la ferma volontà di superarli. Le sezioni Fotografia e Nueva Vista sono la dimostrazione tangibile di questo vento di cambiamento, con la speranza che ci si possa aprire in un futuro prossimo anche all'illustrazione.
Nueva Vista a cura di Simone Frangi ha indagato il delicato confine tra ricerca artistica emergente e mercato, l'esperimento è risultato riuscitissimo tanto che la Galleria Mazzoli di Berlino è quella più nominata e fotografata (meravigliosi i libri che respirano di Edith Kollath). Le gallerie che si sono dedicate alla fotografia fanno riflettere su quanto questo linguaggio oramai si intoni perfettamente in una fiera di arte contemporanea regalando ottime suggestioni.

Nel complesso possiamo dire che la tradizione ha regnato sovrana, e l'aria di rinnovamento si respira a pieni polmoni e ci lascia fiduciosi sul fatto che ARTEFIERA possa tornare ad essere il cuore pulsante del commercio dell'arte in Italia e in Europa.

Foto: @LUCA COTTINELLI

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